Un problema grave che spesso incontro nella pratica e verso il quale i pazienti stessi non hanno spesso una visione chiara è la paradontosi.
Autore: Dott. Damir Martinko | 17.04.2024.
Anche se molti hanno già sentito parlare della paradontosi, solo alcuni prendono in seria considerazione questa malattia e proprio per questo ho deciso di scrivere questo blog post attraverso il quale richiamerò l’attenzione su alcuni dei fatti più importanti collegati con la paradontosi.
La paradontosi, paradontite o malattia del paradonto è una seria infezione batterica che alla fine può provocarci grandi problemi nella cavità orale fino alla perdita dei denti. Per vari motivi si arriva alla paradontosi, ma quello più frequente è la scarsa igiene orale.
I batteri che si trovano nella placca dentale e nel tartaro causano la paradontosi e quando non si lavano insufficentemente i denti, i batteri prendono il sopravvento. Se non si cura, la malattia è progressiva e con gravi conseguenze. La paradontosi non è una malattia rara – secondo alcuni studi più di un quinto della popolazione mondiale soffre di paradontosi.
Per curare la paradontosi la cosa più importante è notare presto i sintomi. La malattia più frequentemente comincia con la gengivite, l’infiammazione delle gengive che si accorge con il cambiamento del colore verso il viola. Le gengive diventano morbide, lisce, un po’ gonfie e durante lo spazzolamento vi è un po’ di sanguinamento.
Se non si comincia la cura notando questi primi sintomi, si sviluppa la paradontosi. Con il tempo le gengive si rovinano, si creano le tasche paradontali e si perde “l’ancoraggio” del dente. I denti si muovono e alla fine si devono estrarre. Il trattamento paradontologico si fa di routine e quotidianamente e assolutamente non si deve evitare. Si deve lasciare da parte la paura che solitamente nasce quando pensiamo al dentista perché il trattamento è indolore e non invasivo. Uno degli interventi odontoiatrici che può aiutare la paradontosi è il curettaggio.
Il curettaggio è il trattamento paradontologico con il quale si toglie la placca che si forma sulla superficie del dente e sotto la superficie delle gengive. Più semplicemente, il curettaggio consiste nella levigatura e lucidatura della radice del dente. Allo stesso modo di come si crea del tartaro tra i denti e intorno a loro stessi per l’accumulo di placca, questo processo si forma anche sotto la superficie gengivale, e in questa zona può fare molto più danno.
Il tartaro dentale è adatto per la diffusione di vari batteri che possono provocare infiammazioni, la perdita del supporto osseo, e la perdita dei denti. Si esegue sotto anestesia locale, sulla parte specifica della mascella. Il curettaggio si esegue su ogni singolo dente e se è interessata una zona più ampia, per quadranti. Si esegue con la levigatura meccanica e con il laser, anche se il metodo migliore è la combinazione di questi due trattamenti (così come si fa presso il mio centro).